Il presente BLOG, ancora in corso di costruzione, vuole essere strumento di comunicazione e di sostegno per gli iscritti al Corso di Etica e Bioetica.

In esso è possibile trovare informazioni sugli incontri,sui seminari e sugli eventi,bibliografie, tematiche, pubblicazioni, normative; ma,soprattutto, vuole essere un'occasione di riflessione su temi che riguardano direttamente l'uomo, quali il testamento biologico, la dignità della persona, il mantenimento in vita e l'accanimento terapeutico.



sabato 1 maggio 2010

REPORT SEMINARI ETICA e BIOETICA: ATTI PROPRI della SOPRAVVIVENZA

ISTITUTO UNIVERSITARIO INTERNAZIONALE “SAPIENTIA MUNDI”
Direttore I dipartimento I.U.I.S.M. prof. Giuseppe Anelli
Cell. 347.7483730
R.P.O5012009 /
Roma li O5-01-2009

Oggetto: Trattazione della Tesi di Etica e Bioetica: “Atti propri della sopravvivenza”

Lunedì 5 gennaio 2009, presso la Sala Alessandrina dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria sita in Roma al Lungotevere in Sassia, 3 si è svolta la discussione della tesi: “Considerazione sugli atti propri della sopravvivenza” tema inerente alle attività di l’Etica e Bioetica organizzate dallo I.UI.S.M. nel corso delle attività di Alta Formazione attuate in collaborazione con le Autorità Accademiche al fine di poter codificare uno specifico protocollo, che possa oggettivamente rispondere alle esigenze di tutti i cittadini.
La tesi del Dott. Giovanni Ballarani che è stata validata del Presidente dell’A.S.A.S. Prof. Dott. Angelo Capparoni, e condivisa da numerosissimi illustri Accademici ha posto l’accento sui primi riflessi presenti nel neonato, che sono quelli di suzione, di apertura della bocca e di deglutizione in risposta agli stimoli tattili ottenuti sfiorando le labbra con un dito.
Il Dott. Balarani si è soffermato sulla deglutizione, che è l’insieme dei meccanismi che permettono il trasferimento del bolo alimentare o di un liquido, dalla bocca allo stomaco.Ne distinguiamo tre fasi: la fase boccale, che è volontaria, durante la quale il bolo viene mandato nel retrobocca; nella fase faringea, che è riflessa, si chiudono le fosse nasali e l'epiglottide , si alza e si inclina la laringe sulla base della lingua, in modo da spingere il bolo verso l'esofago ; nella fase esofagea infine, il bolo va nell'esofago .Le sostanze solide grazie alle onde peristaltiche giungono al cardias.
Pertanto le difficoltà alla deglutizione possono insorgere per compromissione di ognuna di queste fasi e comportano una gastroclisi.
La gastroclisi è una tecnica per introdurre sostanze nutritive nello stomaco attraverso una sonda.
La sonda arriva nello stomaco passando per la bocca o dal naso attraverso l'esofago, oppure da un'apertura nella parete dell' addome
Quindi alla domanda se nello stato vegetativo si debba prevedere la Gastroclisi obbligatoriamente, l’Istituzione Accademica ha risposto che in un paziente in stato vegetativo può essere presente una normale deglutizione che permetta il passaggio dei liquidi dalla bocca allo stomaco; ma mancando la normale vigilanza, si può presentare il rischio che il cibo o i liquidi possano arrivare ai polmoni, provocando polmoniti anche gravi e difficilmente trattabili.
Pertanto l’alimentazione somministrata per questa via non sarebbe sufficiente a mantenere un adeguato stato nutrizionale, e poiché impegnerebbe oltremisura il personale sanitario, è utile ricorrere alla gastroclisi, cosa che non può essere minimamente intesa quale atto medico, perchè semplicemente funzionale alla normale routine ospedaliera.
Il corpo accademico, partendo da questa considerazione, ha posto l’accento sulla necessità che lo Stato debba soccorrere il cittadino nella SOLITUDINE DELLA MALATTIA, ponendo al centro del dibattito filosofico, etico, culturale e politico la persona e la sua sofferenza, sofferenza che può essere presente anche nello stato subcosciente.
Al Dott. Giovanni Ballarani è stato rivolto il più vivo apprezzamento per il lavoro svolto con i complimenti della commissione tutta.
E’ gradita l’occasione per porgerLe cordiali saluti e rinnovare gli auguri di felice anno nuovo.

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